Ieri, per la prima volta, mi sono trovata abbastanza bene a parlare con la mia psichiatra.
Mi ha aiutato a capire tante cose.
Io ho paura di mostrare la mia vera personalità agli altri e anche a me stessa.
Per questo con gli altri non riesco ad essere naturale, è come se recitassi una parte che non mi appartiene.
Ho paura di mostrarmi perché io, in fondo, so di valere, ma ho paura di mostrarlo perché non voglio essere giudicata. La cosa che mi fa più paura non è tanto il giudizio degli altri, ma il giudizio che io ho su di me.
Ogni cosa che dico e che faccio viene subito giudicata da me. E questo mi fa sentire ridicola. Io ho paura di essere ridicola. Eppure recitando la parte di un estraneo lo divento ancora di più.
E' un discorso contorto che ancora non riesco a capire, quindi scusatemi per il caos che genero in queste frasi.
Dentro di me c'è una parte che non conosco, che non conosce nessuno e che io ho paura di illuminare.
E' come se dentro di me ci fosse un abisso. La gente ha paura degli abissi perché non sa cosa si celi dentro, perché è nero. E io ho paura di guardarmi dentro. Ma ci voglio riuscire. Perché un abisso può essere bello, intrigante, pieno di cose straordinarie, fantasiose, divertenti. Può contenere anche cose tristi e brutte e io ho paura di scoprirlo. Ho qualcosa dentro che mi blocca e non mi permette di guardare come realmente sono.
Sono molto positiva perché so che ci riuscirò, devo solo studiare il mio comportamento e guardarmi dentro ogni volta di più.
Per guarire bisogna riconoscere che non si può vivere malati.
Eppure io pur di dimagrire sto iniziando a mangiare sempre meno. Devo essere io quella che mangia meno. Sto allontanando sempre di più la bestia. Sto sconfiggendo il binge. Non vedo l'ora di seppellirlo per sempre.
Ma spero anche di non cadere in un altro disordine alimentare.
Io voglio scegliere di vivere e non si può vivere con un DCA.
Vi abbraccio tutte.